Nei giorni scorsi i media locali di informazione marittima avevano “sparato” la notizia della proroga pluridecennale, da parte dal Comitato della Port Authority genovese,
delle concessioni ad alcuni importanti terminalisti. Oggi, in una lettera al Secolo XIX, il senatore Maurizio Rossi smentisce la notizia in quanto destituita di ogni fondamento: tali proroghe sono ancora in sospeso in quanto Palazzo San Giorgio si è limitato a inviare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) l’informativa che la sua istruttoria in materia si è conclusa. Mentre – sempre ad oggi – il MIT ancora non può procedere oltre, in quanto il regolamento attuativo della riforma portuale rimane ancora nella fase di pubblicazione.
E allora, perché gli squilli di tromba mediatici dei giorni scorsi?
Un uccellino ha tweettato a Liguriaeconomy un’interpretazione maliziosa, che registriamo solo perché confermerebbe l’antico vizio (“ancillare”) del sistema locale dell’informazione: importanti operatori genovese stanno trattando la cessione a fondi di investimento internazionali di quote delle loro imprese; che vedrebbero aumentare in misura considerevole il proprio valore se le attuali concessioni con cui operano sulle banchine avessero una durata già confermata per lunghi anni a venire.
Una tesi molto pericolosa, quella cinguettata; perché configurerebbe una pratica che in borsa prende nome di aggiotaggio.