“Stiamo cercando faticosamente di salvare un progetto che, l’ho detto non appena eletto, mai avrei avviato e che abbiamo ereditato con mille falle e mille buchi”.
Così il governatore ligure Giovanni Toti replica al suo predecessore Claudio Burlando sul tema relativo allo stallo della complessiva operazione Erzelli. E la polemica funge da scopa delle tante leggende metropolitane, megalomani e illusorie, con cui si è gettato per anni fumo negli occhi ai nostri concittadini; per distrarli dal graduale scivolamento nel declino territoriale in atto. Un muro di falsità che inizia a crollare e attraverso le sue crepe spunta fuori – per autorevole dichiarazione di Toti – la realtà tante volte sussurrata, ma che mai nessuno aveva avuto il coraggio di esplicitare apertamente: la questione “coinvolge la Carige che si era esposta”. Dunque, andare a Erzelli significa ancora una volta operare il salvataggio dell’immancabile istituto di credito. Un ritornello che risuona dal secondo giovedì nero di Wall Street, avviato dal fallimento della Lehman Brothers il 14 settembre 2008: finanziare i vertici delle banche con soldi pubblici e al diavolo i cittadini indignati!
Sicché, l’ondata partita dalle rive dell’Hudson è arrivata perfino a quelle del Polcevera e del Bisagno. E Toti “bocca della verità” lo dichiara esplicitamente: un soprassalto di rigore pubblico o un messaggio a chi di dovere che è lui l’interlocutore di ogni operazione ligure in materia di architettura finanziaria?
Fatto sta che comunque un po’ di balle sono state spazzate via. Anche se un certo repertorio rimane sulla scena. Vedi l’assunto altamente opinabile che l’ex facoltà di Ingegneria avrebbe necessità di arrampicarsi in collina. Così come l’Istituto italiano di Tecnologie, che tutti vogliono far traslocare. C’è perfino chi ne candida a nuova sede il fu ospedale psichiatrico di Cogoleto. Un ritorno eventuale tra i matti, visto che era stato il già governatore Sandro Biasotti a lanciare l’idea di piazzare l’Istituto nell’ospedale psichiatrico di Quarto. Ipotesi ricorrente – quindi – bloccata in breccia dalla scelta di andare a finire nella solitudine inselvatichita Morego. Soluzione pazzerella per un hub tecnologico. Ma forse anche lì pesavano interessi da tutelare/salvare. Favorendo l’acquisto di un immobile da tempo invenduto.