Stando a quanto trapela da piazza De Ferrari, gli uffici di Regione Liguria hanno già predisposte le carte per chiedere un rinvio degli accorpamenti portuali previsti dalla riforma
che porta il nome del ministro delle infrastrutture Graziano Del Rio. Nel caso in questione: Genova e Savona, La Spezia e Carrara.
La franchigia temporale richiesta è di 36 mesi, ma si ritiene raggiungibile senza troppi bracci di ferro un accodo sulla base dei 24.
Indubbiamente le ragioni di tale istanza appaiono più che ragionevoli. In particolar modo per lo scalo savonese, che deve portare a compimento la realizzazione della piattaforma nel porto di Vado.
Ma le motivazioni sottostanti potrebbero essere un po’ diverse; e di natura squisitamente politica: prendere tempo in attesa che lo scontro referendario d’autunno (la cui data dovrebbe essere la seconda metà di novembre) chiarisca l’effettiva tenuta della compagine governativa a livello nazionale.
Insomma, un “esame finestra” che potrebbe anche far accantonare le attuali logiche centralistiche vigenti e la pretesa ministeriale – all’insegna del “faso tuto mi” – in materia degli organigrammi di vertice nelle Autorità portuali.