Mentre il sito del Comune ci ha appena informato che in questi ultimi anni Genova perde 20.500 residenti, sfondando all’indietro la soglia simbolica della cittadinanza a 600mila abitanti
(gli attuali 587mila), non sembra certo peregrino collegare la notizia demografica ai bollettini metereologici sul clima nelle imprese locali. Ossia i soggetti che possono rendere o meno dinamica, dunque attrattiva, una città, un’area geografica.
Sempre dell’ultima ora è la notizia di una partnership stipulata tra San Giorgio del Porto e Costa Crociere, per potenziare quel ricco mercato delle riparazione e ammodernamento navale di cui ha LiguriaEconomy ha riferito già di recente. Operazione che prevede un investimento industriale di almeno 10 milioni di euro per ampliamenti e attrezzaggio di spazi dedicati. Il fatto è che la destinazione di questa scommessa imprenditoriale è Marsiglia.
Considerando che attendibili stime parlano di un effetto moltiplicatore di 2,4 volte per ogni somma investita nel settore cantieristico, un bello smacco per lo spazio industriale ligure.
Recentemente i rappresentanti della categoria imputavano le imminenti fughe da Genova all’incapacità del decisore pubblico di offrire riferimenti certi alle imprese. Una sorta di “ponziopilatismo” indotto dalla necessità di non scontentare nessuno, in particolare una pubblica opinione che – tutto sommato – non ritiene “desiderabile” la vicinanza con le attività cantieristiche.
Alla luce anche dei processi di contrazione e avvizzimento urbani, spetterebbe alla politica formulare proposte che “tengano assieme” occupazione e qualità della vita.