Un mantra ricorrente da anni sentenzia che la rivitalizzazione del tessuto industriale ligure avverrà grazie a robuste iniezioni di tecnologia. Simbolo di questa convinzione
è il locale Festival della Scienza, ormai diventato l’evento di divulgazione scientifica italiano di maggior successo internazionale. Così è stato anche per la 13a edizione svoltasi nell’autunno scorso, coronata dalla presenza di 180 mila visitatori.
Eppure, immediatamente dopo, l’iniziativa è precipitata nel frullatore delle lotte intestine, culminata con l’estromissione della coppia fondatrice: Manuela Arata e Vittorio Bo, tra l’altro il più importante editore italiano di testi scientifici.
I motivi del cambio di leadership continuavano a rimanere poco comprensibili, finché non ha fatto chiarezza l’intervista apparsa sull’house organ della Confindustria locale – Genova Impresa – al nuovo presidente dell’Associazione Festival della Scienza; il docente di fisica nel nostro ateneo Marco Pallavicini. Le cui dichiarazione apparvero improntate a un’apprezzabile franchezza: “alla base dei cambiamenti intervenuti negli scorsi mesi nella governance dell’Associazione Festival c’è anche questo: la necessità di rispondere a un’esigenza di maggiore visibilità espressa dagli enti di ricerca nazionali, valorizzando, allo stesso tempo, l’impegno dei soci locali, a cominciare dal Comune di Genova e poi la Regione”. “Quelle nuove occasioni di visibilità” – proseguiva Pallavicini – reclamate dagli enti partecipanti, a cominciare dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Morego.
Dunque, la volontà di usufruire in senso presenzialistico dell’effetto vetrina assicurato dall’evento. Magari da parte di un sindaco alla ricerca di riconferma in scadenze ormai prossime, come di istituti dalla marcata vocazione a fungere da “assopigliatutto”.
C’è solo da sperare – da genovesi interessati solo al bene della città – che tali comprensibili aspirazioni non facciano passare in seconda linea un aspetto decisivo di questo ormai classico evento: la sua qualità, che nella prossima stagione sarà declinata nelle problematiche dei “Segni”.