Logistica lacunosa o inesistente, parcheggi solo a pagamento, nessun mezzo pubblico, aziende in fuga e, soprattutto, la minaccia di nuovo cemento che incombe con 15 nuovi palazzi

privati pronti ad essere costruiti.

Ecco cosa ne è stato del parco tecnologico degli Erzelli, per bocca dei sindacati auditi oggi in III Commissione regionale. Un progetto fortemente voluto dalla precedente Giunta Burlando e oggi silenziosamente avallato dall’assessore allo Sviluppo Economico Rixi. Che ne è stato di quel battagliero consigliere regionale e comunale leghista che, ancora un anno e mezzo fa, definiva Erzelli un “progetto di carta”? In Commissione nessuno lo ha visto: desaparecido come tutti gli altri esponenti della Giunta Toti, che oggi “diligentemente” finiscono i compiti lasciati a metà da Burlando.

Con oltre 1 milione e mezzo di metri cubi, siamo di fronte alla più grande movimentazione di terra nella storia della città. Il rilancio industriale promesso dall’operazione si è trasformato in un boomerang, creando desertificazione nei luoghi dai quali sono state sradicate le aziende – Sestri Ponente e Sturla in testa – con ricadute disastrose su tutto l’indotto. Il tutto in cambio di una devastante operazione di speculazione edilizia che ha creato una cattedrale nel deserto, priva di collegamenti e servizi. Immaginiamo cosa accadrà quando e se – come si paventa da tempo – sarà trasferita agli Erzelli la facoltà di Ingegneria e i suoi 5000 studenti.

Capofila del parco tecnologico era stata Ericsson, che si prepara a dare l’addio a Genova e, non a caso, ha già dato avvio a 12 procedure di licenziamento. L’azienda svedese diventa così l’emblema di un fallimento politico ed economico che ha responsabilità precise. Oggi più che mai è arrivata l’ora di ascoltare i lavoratori e i cittadini e dare loro una risposta chiara. Bisogna tornare a sedersi intorno a un tavolo, Regione e aziende in testa, e rivedere un progetto faraonico che oggi mostra tutte le sue crepe.

Un modello, in questo senso, lo abbiamo a poche centinaia di chilometri da qui, nell’entroterra di Antibes, dove esiste un parco scientifico d’eccellenza che garantisce occupazione, ricerca, sviluppo economico con fondi pubblici e servizi all’avanguardia. Un esempio virtuoso di commistione tra pubblico e privato, mentre qui da noi la vecchia politica si prostra agli interessi dei privati, senza restituire nulla in cambio alla cittadinanza.

Alice Salvatore e Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria