“L’azienda ci ha presentato una proposta inaccettabile – spiega il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro – che riduce di circa mille euro l’anno il premio di produzione e
legandolo al valore dell’Ebit lo rende più difficile da conseguire. E’ assurdo che in un’azienda che funziona ed è tutt’altro che in crisi, basti pensare alla commessa dai 600 milioni in Omam e agli investimenti su Genova da 65 milioni, si riducano il salario e i diritti”. Inoltre, la “seconda parte del premio di produzione è legato alla presenza in azienda, occorre essere presenti sempre e questo viola i diritti dei lavoratori come quello dell’allattamento e della 104 per l’assistenza ai parenti disabili. L’anno scorso in un referendum indetto unitariamente da Fiom, Fim e Uilm, i lavoratori avevano già respinto al mittente questo tentativo di ledere i diritti, e ora ci viene riproposto sotto una veste diversa”.