Questa volta il nome del successore del commissario ischiano, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, non c’entra nulla. Per un giorno, chi la spunterà tra Cesare Castelbarco Albani e Sandro
Biasotti (ad ora sembrano questi due i favoriti per ereditare la poltrona scottante di Luigi Merlo) interessa meno ai vertici di palazzo San Giorgio, la sede dell’Authority Portuale genovese. Infatti, dalla visita romana fatta di recente da parte degli ispettori del Ministero delle Finanze, ecco che si contesta 47 punti all’Autorità Portuale di Genova, tutti legati all’era di Luigi Merlo. Si tratta perlopiù di situazioni legate a stipendi, superminimi, premi, organici, ma l’intero impianto che guarda ad Ap come ente soggetto a tagli dalle leggi sulla spesa pubblica si scontra con il profilo privatistico del rapporto di lavoro dei dipendenti. L’Authority sta scrivendo le sue controdeduzioni che verranno inviate, oltre che al Mef, anche alla Corte dei Conti. Vediamo che succederà. In questa settimana pasquale si potrebbe sapere qualcosa in più.