Infossato nella paludi del porto di Genova, circondato da un tutti contro tutti che preoccupa in particolare l’ammiraglio ischiano della marina militare, Giovanni Pettorino, l’attuale commissario

del porto genovese in sella fino a luglio (e avrebbe dovuto restare fino allo scorso febbraio, secondo i patti originali).
Il nuovo disegno del waterfront del levante disegnato dall’archistar mondiale (con casa a Vesima, sopra Voltri) Renzo Piano poggia su un concetto di fondo, la separazione fra nautica e riparazioni navali, fra diporto e industria, ad oggi ancora mischiate secondi vecchi preconcetti stile anni Settanta. Ma la questione di fondo resta una sola: lo spostamento del Porticciolo Duca degli Abruzzi (e dello Yacht Club, da tempo in guerra con Luigi Merlo e lo stesso Renzo Piano). La decisione fa discutere e divide, al punto che i circoli, legittimamente, fanno ricorso al Tar. L’operazione è ferma, l’ammiraglio Pettorino intanto ha allungato di un anno la concessione ai circoli. Il Comune di Genova, consapevole del fatto che i tempi potrebbero essere lunghi, fra Tar e Consiglio di Stato, ha così deciso di mettere in gara solo una porzione del tutto, centomila metri quadrati di padiglioni ex Fiera.