Una via di mezzo, una sorta di compromesso che cerca, in un modo o nell’altro, di accontentare entrambe le parti in causa, ossia i lavoratori e i sindacati da un lato, l’azienda tarantina

dall’altro. E allora saranno meno di 600 i lavoratori dell’Ilva di Cornigliano che verranno impiegati dal primo aprile nei lavori di pubblica utilità o detti anche socialmente utili (per esempio nella pulizia dei rivi dei torrenti, delle spiagge dai liquami e alberi, alla biblioteca Berio e nei giardini pubblici cittadini). In estate, però, il numero potrebbe scendere a 500 quando con l’avvio della nuova linea di zincatura 80 i dipendenti rientreranno nello stabilimento. Il calcolo è stato fatto in un incontro che si è avvenuto in Regione e alla quale erano presenti i rappresentanti di Regione Liguria, Città Metropolitana, Comune di Genova, un rappresentante per ogni sigla sindacale e un dirigente dell’Ilva.