Restano le spaccature tra i tre principali sindacati sul caso Ilva. In particolare sull’indecorosa occupazione della bouvette di palazzo Tursi, sede del consiglio comunale di Genova da parte

di un manipolo di circa un centinaio di lavoratori appartenenti alla Fiom – Cgil. Dopo aver, a furia di violente spallate, aperto la porta, si sono sistemati in aula al grido “Lotta dura sarà”. Il loro “capo”, il segretario della Fiom Bruno Manganaro, protetto da circa una ventina di uomini a braccia conserte, rincarava la dose annunciando alla stampa che i lavoratori avrebbero dormito in aula, prima della convocazione del prefetto. Da quest’atto, si sono subito dissociate Uil e Cisl, che hanno redatto una nota ufficiale nella quale si sottolinea come “il gesto di occupare forzatamente Tursi, è stato profondamente sbagliato”.