Non solo i lavoratori italiani stanno pagando una crisi congiunturale e strutturale che da tempo avvolge la nostra nazione, anche se ci sono chiari segnali di una timida ripresa. Infatti, secondo

i dati dell’ISTAT pubblicati ieri, anche i lavoratori stranieri stanno pagando a caro prezzo questa situazione, con salari da fame, stipendi che si sono abbassati o vengono pagati in parte in nero, se non del tutto. Secondo l’ISTAT, molti stranieri negli ultimi quattro anni hanno sofferto la crisi economica più degli italiani, tanto da veder raddoppiare il tasso di disoccupazione e alcuni di loro, circa 20 mila, sono tornati ai loro paesi d’origine, come ucraini, polacchi o romeni, altri, vedi gli albanesi o i sudamericani, hanno cambiato stato europeo dove poter lavorare (circa 15 mila). E’ la fotografia che l’Istat fa degli stranieri e del loro rapporto con il mondo del lavoro in Italia. In 57 casi su 100, gli stranieri arrivano in Italia proprio per lavorare, ma in quasi un terzo dei casi (29,9%) ritengono di svolgere un lavoro poco qualificato rispetto al titolo di studio conseguito e alle competenze professionali acquisite, percentuale che scende al 23,6% tra i naturalizzati (stranieri che hanno acquisito la cittadinanza) e all’11,5% tra gli italiani.