Forse il balletto delle dimissioni sì, dimissioni no, dimissioni forse di Luigi Merlo, non c’entrano nulla. Fatto sta, da quando il clima attorno al numero uno di Palazzo San Giorgio è diventato
bollente, se non torrido, il porto di Genova ha accusato, a sorpresa, un calo nei mesi di settembre ed ottobre, mentre i vicini di La Spezia e Savona gongolano per i dati positivi. Scordatevi i primi otto mesi mostruosi in termini di teu dello scalo ligure. Dai primi di agosto, infatti, l’indicatore percentuale è virato decisamente su valori negativi segnando un -9,4%, trend di calo che si è ulteriormente accentuato nel mese di settembre con un -9,6% e nel successivo ottobre con un -14,7%. È una tendenza al ribasso che è stata determinata dalla riduzione dei volumi di merci varie e di oli minerali.
A settembre 2015 il porto ha movimentato un totale di 4,1 milioni di tonnellate di merci rispetto a 4,5 milioni di tonnellate a settembre 2014. Il traffico delle merci varie è diminuito del -5,9% scendendo a 2,5 milioni di tonnellate, di cui 1,7 milioni di tonnellate di merci in container (-8,0%). Le rinfuse solide sono ammontate a 86mila tonnellate (+264,7%) a cui si aggiungono nel settore industriale altre 14mila tonnellate di rinfuse secche (-4,7%) e 227mila tonnellate di siderurgici (+0,3%). Lo scorso settembre i passeggeri sono stati 355mila (+3,6%), di cui 277mila passeggeri dei traghetti (+2,3%) e 78mila crocieristi (+8,9%).
Il mese seguente non ha affatto una eccezione rispetto a settembre, con il traffico complessivo che si è attestato a meno di 4,2 milioni di tonnellate rispetto a 4,9 milioni di tonnellate ad ottobre dello scorso anno. Le merci varie sono scese del -4,0% a 2,7 milioni di tonnellate. I passeggeri sono stati 231mila (+17,6%), di cui 112mila nel settore dei traghetti (+0,9%) e 122mila in quello delle crociere (+38,8%). Ovviamente i passeggeri sono calati in quanto ottobre non è più il mese delle crociere.