Era facilmente prevedibile. Ai sindacati che gestiscono un CAF, infatti, ne erano certi. E anche Genova non ha fatto un’eccezione. Ossia, mancano pochi giorni per la presentazione
dell’ISEE, l’indicatore socio economico di una famiglia, con tutti i componenti, entrate ed uscite. Ebbene, le domande, ad oggi, nel capoluogo ligure come in tutta Italia (al Sud i dati sono raddoppiati), sono crollate del circa 30%. La spiegazione la danno, in coro, senza distinzioni di colori, gli esponenti della CGIL di Cornigliano, della UIl di piazza Colombo e dell’UGL in via De Marinis. “I furbetti sono scomparsi. Ossia, quelle persone che prima di Natale o tra Santo Stefano e l’ultimo anno toglievano buona parte degli avere nei conti correnti, circa il 10-15% dei correntisti, e poi li rimettevano ai primi dell’anno, non ci sono più, o meglio non hanno fatto la dichiarazione dell’ISEE. Lo facevano per avere meno spese a livello AMT, ASL ed altre agevolazioni ancora”.