Alla Banca d’Italia di via Dante nel cuore di Genova, sotto i portici, quella guardata sempre a vista da due carabinieri in tenuta antisommossa con tanto di mitra in mano, avevano già chiuso

i battenti da tempo, le fila non si vedevano più da ben quattro anni. Invece, grazie a un ricorso di una piccola associazione dei consumatori fino ad oggi sconosciuta ai più, gli italiani che hanno ancora in casa, per ricordo, qualche lira, se in difficoltà economica, possono andare solo alla Banca d’Italia a cambiarle con il nuovo conio. Il tutto grazie all’Adusbef, che ha fatto ricorso per incostituzionalità della norma del 2011, per ora si può tornare a “cambiare”.

Di fatto è stata accolta l’ipotesi secondo la quale il governo Monti, pur operando nell’interesse della riduzione del debito pubblico, potrebbe avere abusato del suo potere «in danno ai possessori della vecchia valuta, ai quali era stato concesso un termine di ragionevole durata per convertirla nella nuova».