Non si era mai visto un Aldo Spinelli così, in questo formato. Negli ultimi due mesi è diventato il re incontrastato del porto genovese, sembra che ogni minimo movimento debba passare

da lui. Prima l’ex patron del Genoa vuole rilevare la gestione dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” per farlo crescere ancora, poi spara a zero sulle concessioni alle proroghe delle aree del porto genovese attaccando frontalmente Luigi Merlo. Quindi va a Telenord assieme al suo grande amico (e genoano come lui) Augusto Cosulich e fa la prosopopea di Claudio Burlando, ora che l’ex Governatore è caduto in disgrazia. Dulcis in fundo, rilascia una intervista al “Secolo XIX” dove addirittura invoca Giovanni Toti. Quindi, Spinelli dà un colpo al cerchio e uno alla botte come amava dire Nicolò Macchiavelli. Elogia il centrosinistra e dopo 72 ore il centrodestra, un vero uomo d’affari. Verrebbe da dire: “Chiamo padre chi mi dà il pane”, come amavano ricordare i nonni in tempi di carestie e di guerre.