Alla vigilia del rush finale per la riforma delle 24 Autorità Portuali italiane (che dovrebbero diventare 14, nonostante l’ostracismo palese manifestato da Savona e Carrara), il governo
di centrosinistra ha stanziato 300 milioni di euro per i lavori civili del progetto, mentre il futuro concessionario sta investendo 150 milioni nel nuovo terminal che creerà 450 posti di lavoro. Nel 2014 i porti liguri (Genova, La Spezia e Savona) hanno movimentato complessivamente 3,5 milioni di teu in totale con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. “L’ordine delle gru è un punto cruciale nello sviluppo sia del progetto del terminal contenitori che di tutta l’area di Savona-Vado”, afferma l’amministratore delegato di APM Terminals Vado, Carlo Merli, che aggiunge: “Questa infrastruttura portuale è essenziale per un salto di qualità nel network logistico italiano: la costa ligure diviene accessibile per le grandi navi di nuova generazione delle compagnie globali”.