Da un lato i 25 prestigiosi marchi che hanno aderito a Nautica Italiana boicottano il Salone Nautico che parte domani mattina, dall’altro puntano sulle eccellenze del Made
in Italy, in chiave anti Confindustria. L’associazione voluta da Lamberto Tacoli è in contrasto con Ucina (Unione Cantieri Industrie Nautiche e Affini), la confindustria nautica, e la sua azione si basa su tre obiettivi.
• sostegno alle esportazioni con un lavoro sulla credibilità dell’intero comparto, attraverso l’adozione di una carta dei valori (attualmente in fase di redazione) inserita nello stesso statuto fondativo.
• agevolazione della presenza agli eventi internazionali non tanto delle singole aziende, quanto dell’intero comparto nautico, alla stregua di quanto già da decenni è operato dalla nautica olandese e inglese.
• messa a punto di un reale metodo di misurazione e controllo dell’andamento del comparto, a oggi ancora assente in Italia (la Nautica in cifre, pubblicazione di Ucina e unico documento che monitora il mercato e la produzione nautica italiana, è redatto in base a un questionario inviato ai cantieri associati che rispondono su base volontaria e autocertificata).