Acque agitate all’interno del porto spezzino, nonostante gli straordinari obiettivi raggiunti dal presidente dell’Authority della Città del Golfo dei Poeti e il recente finanziamento
approvato dal Cipe, di 39 milioni di euro, per la costruzione di dieci binari e il rifacimento di Calata Paita. A far scoccare la scintilla il molo Pagliari, ossia la sua nuova versione. A mettere il bastone tra le ruote i “soliti” ambientalisti. Ecco cosa pensano: “Osserviamo con quanta determinazione non si considerano minimamente la necessità di arrivare a un progetto alternativo a quello conosciuto (alternativa che sempre dovrebbe esistere, da parte di progettisti e committenti; ricordiamo inoltre che sul trasferimento delle concessioni delle marine di Canaletto e Fossamastra pende ancora un ricorso al Consiglio di Stato). E che questo sia davvero il caso di soluzioni alternative è dimostrato dal fatto che, prima dell’approvazione del progetto, il molo Pagliari è stato oggetto di interesse da parte del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo” – dicono le due associazioni”.