Il porto toscano di Livorno, che il Ministro Delrio, nella sua riforma, lo fa abbracciare agli scali laziali e campani (mentre Carrara andrebbe con  i tre porti liguri), parla sempre

più genovese. Non solo il numero uno dell’Authority locale è il genovese e comunista Giuliano Gallanti, il “barone rosso”, l’avvocato massimalista, non solo Aldo Spinelli ha in mano in pratica mezzo porto labronico, ma ora si punta su altri traffici con il capoluogo ligure. In attesa di capire il barometro che si tasta a Livorno, il porto toscano punta sulla distribuzione e bunkeraggio del Gnl (gas naturale liquefatto), la grande opportunità di crescita per una città che vive del suo porto a differenza della vicina e rivale Pisa, dove il turismo la fa da padrona.