Gian Enzo Duci, il numero di Assagenti, e quindi direttamente interessato dalla riforma della portualità italiana voluta prima da Maurizio Lupi ed ora da Graziano Delrio, dice la sua
. Degli attuali 24 porti italiani, infatti, secondo il piano voluto dal Ministro del Pd, si dovrebbe scendere ad otto distretti, ossia un unione dei porti, che non deve essere vista, però, come una mera fusione, come ha ribadito anche lo stesso Giovanni Toti il giorno dopo del suo insediamento a piazza De Ferrari. Duci spiega: “La riforma ha degli aspetti positivi, altri negativi. Mi lasciano perplessi i distretti, questi otto poli nazionali che raggruppano porti che hanno ben poco a che fare fra di loro e sono rivali da sempre. A mio avviso la politica deve restare sempre fuori dalle scelte e dalle nomine, ma se si dà diritto alla Regione, e quindi a determinati partiti di scegliere, che esse siano di destra o di sinistra, questo a nostro avviso non va bene”.