Dopo aver chiesto a gran voce all’attuale numero uno di Palazzo San Giorgio, Luigi Merlo, di posticipare almeno fino al 31 dicembre le dimissioni che dovrebbero partire dal prossimo
30 giugno (prima, però, ecco il commissario straordinario planato da Roma, dal Ministero dei Trasporti a guida Graziano Delrio), ora alla Culmv cresce il timore. La paura è dettata dal Comitato di mercoledì. Tra tre giorni esatti, infatti, si giocherà una partita decisiva per salvare il bilancio dei camalli. Tra sperperi e tagli, esiste un buco certificato di 3,6 milioni di euro circa, una cifra mostruosa. Inoltre si punterà a ridurre la Culmv in termini effettivi, ossia ad abbassare l’asticella per portarla fino a 888 soci entro la fine del 2015. Quindi, si tratta di un taglio netto del 5%.