Un’Italia, quella marittima e portuale, suddivisa come una scacchiera in otto distretti portuali, ognuno di essi con un peso specifico abbastanza equo, senza squilibri Nord – Sud
oppure con accorpamenti forzati, stile quello tra Savona e Genova, con la città della Torretta che era scesa in piazza alzando la voce con il presidente Gianluigi Miazza. La riforma voluta, ma non ancora ufficiale, del Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio, fedelissimo di Renzi, è forse quasi un mix tra quella della sua collega Maida, solo abbozzata nel 2014, e del suo predecessore, quel Maurizio Lupi caduto in disgrazia e forse candidato sindaco di Milano nel 2016. La riforma prevede un’Italia divisa in otto distretti portuali. La Liguria sarebbe accorpata con il Nord Toscana. Quello dell’Alto Tirreno, appunto, con Savona – Vado Ligure, Genova – Genova Voltri, La Spezia e Carrara. Ma senza Livorno, che guarda a sud, addirittura unita con Piombino e Civitavecchia.