Ogni sei mesi si cambia registro, con tanto di un nuovo piano per far decollare le attuali Autorità Portuali. Questa volta il Ministro dei Trasporti, il centrista e ciellino (forse
candidato nel 2016 alla guida di Milano al posto di Pisapia), MAurizio Lupi, ci riprova. Tre sono gli obiettivi strategici sui quali si impernia il piano dell’ex esponente di spicco di Forza Italia: migliorare la competitività del sistema portuale e logistico nazionale, favorire la crescita dei traffici delle merci e delle persone, agevolare la promozione dell’intermodalità nel traffico merci. A dire il vero aleggia un po’ di scetticismo attorno a questo progetto, visto la fine che hanno fatto i precedenti piani. Non ci stupirebbe che, nonostante la buona volontà di un Lupi dato in rotta dal partito di Alfano dopo l’elezione di Sergio Mattarella alla guida della Presidenza della Repubblica, il piano non possa arrivare in porto.
Gli obiettivi del piano di Lupi, comunque, potranno essere raggiunti attraverso la razionalizzazione, il riassetto e l’accorpamento delle autorità portuali esistenti, facendo così tornare d’attualità il tema della fusione fra Genova e Savona. L’obiettivo di fondo è il rilancio del Paese come piattaforma logistica all’interno del Mediterraneo e polo avanzato del sistema delle Autostrade del mare.