Per otto anni, ossia per due mandati, è stato il “padre – padrone” di Ucina, la Confindustria della Nautica. Poi, una volta scaduto il termine (da statuto non può essere rieletto
per la terza volta di fila, ma deve passare un mandato pieno di scarto), la palla è passata a Massimo Perotti, ma naufragato il suo progetto di anticipare il Salone Nautico di Genova a maggio, in concomitanza con l’Expo meneghino, si è dimesso. Perotti non ha quindi lasciato il segno, nonostante la sua buona volontà. Ma i segnali di crisi erano arrivati già dall’edizione del 2013 del Nautico, con le prime illustri defezioni. Era difficile, d’altronde, succedere al noto imprenditore di Sestri Levante.
E così, al posto di Perotti, ecco da regolamento l’elezione pro-tempore di Lamberto Tacoli, ex vice-presidente, ma si potrebbe andare verso un “Albertoni tris”? L’ex presidente UCINA, da statuto, non può essere rieletto dopo aver completato il secondo mandato consecutivo. Il due volte ex presidente Anton Francesco Albertoni è, però, a capo della Saloni Nautici Spa, la società di recente costituzione che ha come socio unico UCINA. L’altro sarebbe dovuto essere l’Ente Fiera di Genova, che però non ha ancora aderito alla nuova società, occupato con problemi di bilancio. Allora, seguendo il ragionamento e i “rumors” di banchina, perché Albertoni, “deus ex machina” della manifestazione genovese non potrebbe ritornare – statuto permettendo – anche alla guida dell’UCINA?
D’altronde siamo in Italia, il paese che ha questo proverbio: “Fatta la legge…”. Albertoni avrebbe sicuramente maggiore consenso da parte delle aziende nautiche, rispetto a quello riscosso da Massimo Perotti, che infatti si è dimesso dalla carica di presidente dopo soli otto mesi. Intanto a Düsseldorf Albertoni, proprietario di Veleria San Giorgio, ha presentato il nuovo Salone di Genova.