Per Genova, perdere il Salone Nautico, avrebbe un esito disastroso. E non solo dal punto di vista economico, quanto per l’immagine di una città che vive del mare

e dei suoi traffici. E così il Comune di Genova, spaventato come tanti operatori, la Fiera, albergatori e ristoratori, nonchè i tassisti, dalle dimissioni di Massimo Perotti, entra a gamba tesa con un comunicato: “Il Salone Nautico di Genova riveste un ruolo importante per la nautica e l’economia nazionale, è sempre stato la vetrina di un comparto fondamentale del made in Italy. In questo momento di grave crisi del settore è ancor più necessario che il governo nazionale riconosca questa realtà e la sostenga. Le difficoltà del settore e quelle che si sono manifestate nell’organizaazione di categoria non devono costituire motivo né pretesto per negare un appoggio, anche finanziario, al Salone di Genova.
Per questo l’Amministrazione comunale ha chiesto un incontro al viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda per chiarire le intenzioni del governo a seguito del colloquio che si è svolto tra lo stesso viceministro e i dirigenti di Ucina.
Da parte sua, il Comune di Genova è concretamente impegnato a favorire la riqualificazione e il rilancio del Salone, valorizzando la città anche quale polo della nautica nell’anno dell’Expo di Milano”.