A Vado Ligure, in queste ultime ore, tra i lavoratori della Bombardier si respira una pessima aria. La situazione altalenante che ha caratterizzato, tra alti e bassi, il 2013 e il

2014, pare forse volgere al peggio. Resta, infatti, la preoccupazione per il futuro della Bombardier di Vado Ligure. E’ quanto è emerso nell’assemblea dei lavoratori di questa mattina, nella quale le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto sul recente incontro all’Unione Industriali con l’azienda, con diretto riferimento ai prossimi carichi di lavoro per il sito vadese.
Secondo i rappresentanti aziendali della Cgil, si rischia il crac se non arrivano commesse di un certo peso. Le “commessine”, come le chiama il sindacato di sinistra, servono fino a un certo punto, solo per tirare a campare di giorno in giorno, ma non danno la sicurezza agli operai. Per la Cgil “a
llo stato attuale rassicurazioni sull’occupazione nel medio-lungo periodo non ce ne sono”. Per questo i sindacati torneranno a fare pressing sulle istituzioni, per sollecitare i vertici aziendali a mantenere gli impegni presi per lo stabilimento di Vado Ligure. “Da parte dell’azienda ci è stato detto della prospettiva di commesse per il trasporto regionale, con occupazione fino alla metà del 2015. Ci sarà, però, anche la cassa integrazione, così come delle esternalizzazioni nelle lavorazioni: questo punto per noi non è accettabile”.