Sulla ribalta nazionale. Il Porto di Genova, non solo per i traffici e il numero di passeggeri che lo investono, sta diventando sempre più importante, sopratutto per quanto

riguarda la spinta innovativa a livello di iniziative sulla Riforma dei Porti del paese. Per accrescere la competitività dei porti italiani la ricetta c’è e potrebbe concretizzarsi già nelle prossime settimane, comunque entro la fine del mese. L’idea è del presidente dell’Autorità Portuale di Luigi Merlo che renderà disponibile il suo lavoro per il governo e il parlamento, autonomia finanziaria, nuova governance e più poteri alle autorità obiettivo, trasformare gli scali in piattaforme logistiche al servizio del Paese. Per l’esponente di spicco del Partito Democratico, per innovare la portualità italiana (e ligure) non servono grandi investimenti, che peraltro la mano pubblica non sarebbe più in grado di sopportare. Ma servono norme chiare, una burocrazia meno opprimente, una vera autonomia finanziaria, una governance rinnovata per le autorità portuali, nuove funzioni di programmazione, regia e controllo del territorio, un rafforzamento del ruolo del presidente dell’ente, non in chiave di potere, ma di maggiore facoltà di manovra, così da non ingessare l’attività dello scalo.