Scampato il pericolo di un abbraccio mortale con il porto di Genova dopo aver temuto di essere non fuso ma addirittura assorbito dallo scalo del capoluogo ligure, ora dalle
parti del Priamar iniziano le grandi manovre per l’immediato futuro. “Quello che conta è che al momento Savona non è un porto di serie B”. C’è soddisfazione nelle parole di Alessandro Berta, direttore dell’Unione Industriali, uno dei fieri oppositori assieme a Gianluigi Miazza (presidente dell’Authority della Torretta) nel commentare la notizia della cancellazione dal decreto “Sblocca Italia” della riforma dei porti che avrebbe portato all’accorpamento dello scalo savonese con Genova.
Per l’assessore Luca Martino, invece, “mi sembra abbiano prevalso il buonsenso e la ragionevolezza di queste argomentazioni; ovviamente questo rafforza la voglia della comunità savonese di iniziare qualsiasi ragionamento di collaborazione che dia più forza ai nostri porti e ai nostri lavoratori”.