Gianluigi Miazza, il presidente dell’Autorità Portuale di Vado Ligure e Savona lo aveva promesso: se il nostro scalo si fonde con Genova non potremo portare a termini parecchi
progetti, alcuni di essi in stato avanzato. Uno di questi era il preclearing.
Il terminal di Savona – Vado Ligure è stato uno dei primi a introdurre il preclearing in forma sperimentale nel 2009 ed ora è pronto ad estendere questa pratica ad un numero significativo di spedizioni in import. La nuova modalità operativa è iniziata lo scorso 4 agosto e prevede lo sdoganamento delle merci quando sono ancora in navigazione, anticipando l’acquisizione telematica dei documenti rispetto allo sbarco delle merci in banchina. Tale procedura si applica ai container, ma non ai traffici ro-ro e ha un grande vantaggio: abbrevia i tempi.
Al settimo cielo, ovviamente, il patron dell’Authority ponentina, Gianluigi Miazza, in guerra da tempo con il collega genovese Luigi Merlo: “L’obiettivo anche nel Porto di Savona è vedere realizzato un progetto che può essere sintetizzato con una semplice frase, molto cara agli spedizionieri, fuori dal porto in 48 ore”.