Che sia la riforma voluta originariamente voluta dal Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, o quella del Pd o ancora l’ultima bozza presentata una manciata di giorni fa, quello che

è certo, è che «ventiquattro autorità portuali sono troppe». Così ha detto lo stesso Lupi durante la presentazione dello Sblocca Italia, alla fine “partorito” – non nel decreto, ma nelle sue linee generali – dal governo. «Ho visto che sui criteri di selezione ci sono state molte discussioni» ha detto il ministro, che ha dato conferma nell’intenzione di voler tagliare le Authority. Il decreto ci sarà, ha garantito Lupi, che ha dato come linee guida del “taglio” la necessità di preservare i porti che insistono sui grandi corridoi europei (come previsto dalla riforma Serracchiani e come effettivamente scritto nella bozza del decreto, se si fa l’eccezione di Civitavecchia, inserita in quanto porto di Roma). Lupi ha anche evidenziato la necessità di andare oltre il modello del porto legato unicamente alle banchine: un’autorità con funzioni strategiche sulla logistica.