Savona sale sulle barricate. Di fronte alla nuova ipotesi ventilata di fondersi con il porto di Genova, quello savonese non ci sta e attraverso il presidente dell’Autorità Portuale
della Torretta, Gianluigi Miazza, va giù duro. Il mondo economico e politico locale stamane si è ritrovato nella sede dell’Autorità Portuale di Savona per manifestare apertamente contro la bozza del decreto Sblocca Italia che tra le varie norme contiene anche una sorta di fusione a freddo con i cugini di Genova.
Quando ha preso la parola Miazza c’era grande curiosità e i presenti alla riunione hanno abbassato la voce per ascoltare con interesse cosa aveva da dire il numero uno del porto savonese: “si tratta di una proposta indecente, improponibile; abbiamo lavori e cantieri aperti per 600 milioni di euro. Una somma ragguardevole che in caso di accorpamento potrebbe essere bloccata come altri investimenti sul porto di Savona – Vado. Per noi sarebbe un danno enorme, senza considerare che saremmo visto come uno scalo di serie B, un appendice al porto di Genova”.