Non solo nel 2015 a causa della presenza dell’Expo meneghino, bensì tutti gli anni. Nel giorno del suo insediamento, Massimo Perotti, il nuovo numero uno di Ucina
al posto di Albertoni, in sella da otto anni, lo aveva promesso: “Il mio sarà un terremoto e vulcano di idee, rivoluzionerò il settore per dare uno scossone al mercato”. Passano due mesi e dalle parole si passa ai fatti. A partire dall’evento in vetrina di Ucina, ossia il Salone Nautico. Passi quest’anno, che erano già stati stilati i contratti, ma dal prossimo e poi ancora quelli successivo il Salone è meglio anticiparlo sempre a maggio. “Il Nautico del 2015, appunto a maggio, sarà un po’ il baco di prova – ammette candidamente lo stesso Perotti – Vediamo come reagirà il mercato dello shipping e della diportistica alla novità, ma noi siamo ottimisti dai dati in nostro possesso”.
Secondo il numero uno della Confindustria della Nautica “Nel 2015 beneficeremo di circa due milioni di euro governativi che dipendono dall’Expo di Milano, poi purtroppo ne faremo a meno. Se invece non saremo all’altezza non facendoci trovare pronti per la primavera del 2016, allora abbandoneremo l’idea. Un Salone ad ottobre non funziona per un semplice motivo: chi programma la vacanza estiva, lo fa in primavera e quindi per quel periodo pensa anche alla barca, il gioco è semplice. Ad ottobre si pianifica la vacanza invernale e il Capodanno e il primo gennaio sfido chiunque ad andare in barca”.