Se questa bozza passerà, destinata a far discutere a Spezia visto l’incredibile novità rappresentata dall’accorpamento con il vicino porto toscano di Massa
Carrara, l‘attuale procedura di nomina dei presidenti delle Autorità Portuali, contenuta nella disciplina della legge 84/94, verrà abbandonata a favore di un meccanismo differente: sarà il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a “Selezionare, individuare e nominare il presidente tra soggetti aventi esperienze amministrative o istituzionali o professionali pertinenti e compatibili con gli indirizzi e le competenze dei distretti logistici, sentito il parere dei presidenti delle regioni interessate”.
Ogni distretto logistico a partire dal 2015 potrà trattenere l’1% dell’Iva derivante dall’importazione delle merci movimentate nel territorio nazionale attraverso il proprio porto. La quota di Iva trattenuta potrà variare per consentire la realizzazione di opere a livello portuale che incrementino la strategicità e l’operatività dello scalo stesso: per le autorità portuali che procedono a fusione e/o aggregazione, come nel caso di Brindisi e Bari, la quota di IVA trattenuta è aumentata al 2%. La bozza del decreto prevede inoltre un maggiore coinvolgimento dei privati nella realizzazione di opere portuali.