Rompe una lancia a favore dell’unione dei porti tra Genova e Savona e piombano subito frecciate nei suoi confronti da parte degli ambienti ponentini, sia essi politici, economici o della società
civile. Il segretario regionale del Partito Democratico, il cuperliano Giovanni Lunardon, di Savona (alle primarie aveva battuto il favorito renziano Cavarra, di Sarzana), si schiera a sorpresa per la fusione tra gli scali liguri. Sulla sanità “apre” all’idea di Berruti di accentrare le Asl liguri, ma sulla rete ospedaliera invita alla cautela. E sulle primarie “al veleno”, non si scompone e chiarisce il suo ruolo di arbitro. Ma avverte: «Guai a delegittimare totalmente l’avversario».
Lunardon continua la sua analisi: “Bisogna riflettere se ha senso che due porti come Savona e Genova, nella stessa area omogenea, stiano insieme e diano vita a un’aggregazione e al più grande porto del Mediterraneo. Per me è utile. Ma so che quest’idea ha scarsa cittadinanza a Savona”.