E’ proprio vero che in Italia non ci sono mezze misure. Si è passato da una situazione dove molti illeciti erano permessi, ad ora che si controlla tutto a tappeto e, come
si sente in molti bar del centro città, non passa un caffè che non sia controllato dalla macchina del Fisco, il “grande fratello” italiano delle Agenzie delle Entrate. E così il suo “braccio armato”, la Guardia di Finanza, continua a compiere numerosi controlli. Tempi di bilanci per le Fiamme Gialle della Spezia dopo cinque mesi di attività nell’anno 2014. In centocinquanta giorni di attività i finanzieri spezzini hanno eseguito 172 verifiche e controlli fiscali, con 14 evasori totali e 18 lavoratori in nero scoperti. Nove risultano le persone arrestate e 71 le denunce, segnalati danni erariali per circa 2 milioni e mezzo di euro.
Sul regolare rilascio di scontrini e ricevute fiscali i finanzieri hanno eseguito quasi 1.500 controlli, di cui 472 con rilievi, pari al 32%. Sei le proposte di chiusura di esercizi pubblici per reiterate mancate emissioni del documento fiscale, ed hanno eseguito nove notifiche di chiusura. Diciotto i denunciati per reati fiscali con reati come “dichiarazione fraudolenta” (sette casi), “omessa dichiarazione” (sei violazioni), “emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” (tre casi). E’ stata inoltre richiesta all’Autorità Giudiziaria l’applicazione delle misure cautelari disponibili, tese al sequestro di beni patrimoniali a garanzia dei crediti erariali. Ben 17 sono le proposte di sequestro avanzate nei primi cinque mesi dell’anno, riferite a beni per un valore complessivo di oltre 6.700.000 euro.