Una riforma da tempo impantanata per i veti crociati delle varie Autorità Portuali ha bisogno di uno scrollone per muovere le acque. Ci pensa l’Associazione del Trasporto
a dare una sveglia a chi dovrebbe avvallare una riforma basilare per il bene dei porti e delle logistica italiana. Una lettera del presidente di Confetra, Nereo Marcucci, indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ricorda che proprio in questi giorni le imprese medio-grandi stanno ricevendo dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la richiesta di versamento del contributo in percentuale sul fatturato. Un onere che la confederazione del trasporto considera fin dal 1992 un’ulteriore “imposta sul fatturato”, che si somma ad una pressione fiscale “già intollerabile e che ha prodotto complessivamente un’entrata per l’Antitrust di oltre 90 milioni di euro”.
Marcucci ricorda che negli altri Paesi europei il costo dell’Antitrust è a carico della fiscalità generale, essendo un organismo che tutela l’intera collettività. “L’eccezione italiana di farne gravare il costo su una fascia determinata di aziende è ingiustificata e di dubbia legittimità. Analogo discorso vale per la Autorità di Regolazione dei Trasporti e per quella di Regolamentazione dei Servizi Postali”, conclude il presidente di Confetra.