Fino ad ora era rimasto abbastanza defilato. Aveva lasciato parlare il Ministro dei Trasporti Lupi, poi i presidenti delle autorità Portuali di Savona, Miozzo e di Genova Luigi Merlo
ma ora interviene in prima persona. Il Governatore della Liguria Claudio Burlando caldeggia la riforma delle Autorità Portuali, attualmente 24, troppe per costi e funzioni, e punta alla fusione tra quella di Genova e quella di Savona, anche se da ponente continuano le bordate.
Le proteste dei lavoratori del porto savonese, con la campagna “Giù le mani dal porto” che ha coinvolto anche tanti politici non solo di Savona ma di tutto il comprensorio, ha lasciato Burlando di stucco. E così, nel corso della sua visita questa mattina a Stellanello per l’inaugurazione di una scuola, ha fatto sentire la sua voce. “I toni li capisco poco”. Quello che non va giù, al presidente della Regione, è l’accusa dei savonesi di essere “filo-genovese”: “Se c’è uno che ha difeso l’investimento di Vado sono stato io. E anzi ho avuto proteste genovesi per un aumento di capacità di banchine in un momento in cui ci sono più banchine che traffici”.
Il problema, secondo il presidente, è innanzitutto a monte: si discute di una cosa che non è nemmeno ancora su carta. “Non so bene cosa dire: stiamo parlando di una riforma che non esiste, nessuno l’ha presentata – spiega Burlando – Sono almeno 15 anni che si parla di modificare una legge di 20 anni fa, ma non lo si è mai fatto, e francamente non so se il governo questa volta ci riuscirà in un clima politico che sta diventando molto complicato”.