Assieme ai porti di Civitavecchia nel Lazio e a quello di Venezia, il bacino genovese, in stretta sinergia con l’Autorità Portuale presieduta da Luigi Merlo e da Assoliquidi si sta attrezzando
per mettere a punto un piano ambizioso per ospitare le navi a gas.
Bisogna, infatti, costruire un impianto di bunkeraggio per ciascun porto interessato da questa novità, al fine di rifornire di gas naturale le navi. Il piano è stato presentato da Federchimica, con il presidente Paolo Dal Lago in testa. Sbagliava, quindi, chi pensava che ci fossero solo le auto a gas, tanto di moda nell’Est Europa, mentre in occidente girano le macchine Gpl, ossia un perfetto mix tra metano e gas o gas e benzina verde, la “verde”.
Il primo porto interessato dall’innovazione sarà quello del centro Italia, a seguire i porti genovesi e veneziani. Il primo esperimento sarà effettuato su un rimorchiatore. Se questo, come tutti sono certi, darà un esito positivo, allora si passerà alle navi vere e proprie.
Nel capoluogo ligure, nel frattempo, da giorni sono state individuate delle aree interessate al bunkeraggio: una è a ponente, a Sampierdarena, mentre l’altra nell’estremo ponente, all’interno del Vte di Voltri. A Venezia, invece, un impianto analogo, sorgerà nella vicina Marghera.