Il pesto, l’arte della focaccia, quella delle farinate, dei pansotti e poi i frischeu. Insomma, spopola la cucina ligure anche all’estero con un occhio di riguardo in particolare tra i facoltosi
russi, che amano comprare anche le bottiglie di olio dell’imperiese e il vino bianco delle Cinque Terre spezzino, che nel corso del 2013 hanno registrato dati significativi al rialzo.
E poi il manifatturiero ligure riscuote sempre maggiore successo in Russia: secondo l’ufficio studi di Confartigianato, su dati Istat, nell’ultimo anno l’export della Liguria diretto a Mosca è cresciuto in media del 5,7%, passando dai 90 ai 95 milioni di euro. Un’incidenza che vale lo 0,2% del valore aggiunto regionale mentre, a livello nazionale, vale quasi l’1% delle esportazioni manifatturiere verso la Russia. Settore che rappresenta il 98,8% dell’export totale italiano su questo Paese: nello specifico, si tratta per la maggior parte di macchinari e apparecchiature (26,8%), ma pesano anche l’abbigliamento (12,2%), i prodotti in pelle (7,5%) e i mobili (6,4%). Business che, tra 2012 e 2013, ha registrato una crescita media nazionale dell’8,7%.