Un deciso balzo in avanti, dettato da più ragioni. Anche se per il 2014 ci sono fosche nuvole all’orizzonte dovute ad alcune situazioni mondiali che non fanno dormire sonni

tranquilli, su tutti la gravissima crisi in Crimea, nel Mar Nero, meta di tante crociere che partono dai porti italiani. Dopo la caduta (-3,5%) del 2012, le crociere tornano a crescere nel Mar Mediterraneo, secondo le statistiche del rapporto Med Cruise 2013 presentato al Cruise Shipping di Miami. Lo scorso anno nel Mediterraneo sono transitati 27 milioni di passeggeri (+4,2% rispetto al 2012 e +23,7% sul 2009). Va detto che per il 2014 ci sarà meno da festeggiare, considerato che la Clia (l’associazione che riunisce tutte le compagnie da crociera del mondo) prevede che il tasso di crescita del traffico crocieristico frenerà, passando da +3,2% a +2,7%; tutti gli armatori sono orientati a togliere capacità dal Mediterraneo per portarla sui Caraibi. 
Nel Mediterraneo, l’Italia rimane (dati Clia) il maggior beneficiario dell’industria crocieristica in termini di spesa diretta. Nell’ultimo anno disponibile relativo a questo dato, il 2012, il Belpaese ha incassato 4,4 miliardi di euro (il 28,8% della quota totale della spesa diretta generata dai crocieristi), contro gli 1,2 miliardi della Spagna (8,1%) e il miliardo della Francia (6,9%).