Assoporti, l‘associazione delle Autorità Portuali italiani (attualmente sono 24, ma c’è in varo la nuova legge elaborata dal Ministro Lupi) contesta le valutazioni di Eurostat
sulla movimentazione degli scali europei nel 2012, che pongono l’Italia in una posizione marginale. “Sono ormai superati e la Penisola è cresciuta nel container”. In piena linea, quindi, con le fredde dichiarazioni di Luigi Merlo, il presidente dell’Authority del capoluogo ligure.
Le statistiche sui porti europei relative al 2012 pongono lo scalo olandese di Rotterdam al primo posto nel traffico delle merci, come tonnellaggio movimentato, seguito da Anversa e Amburgo, mentre tra i primi dieci non compare alcuno scalo italiano. Non solo, Eurostat sottolinea che l’Italia ha perso, dal 2011 al 2012, ventitré milioni di tonnellate, anche se il nostro Paese resta al terzo posto nel tonnellaggio complessivo (477 milioni di tonnellate), dietro a Paesi Bassi (543 milioni) e Gran Bretagna (510 milioni). Insomma, i porti italiani movimentano ancora tante merci, ma sono troppo frammentati.