Le cinque proposte dettate dall’agenda di Terminalisti italiani dovrebbero lasciare il segno. La più attesa è senza dubbio quella che riguarda il piano normativo, le richieste contemplano
la riduzione degli adempimenti e dei termini per le varianti ai piani regolatori portuali, nuovi strumenti per ridurre i contenzioni sulle gare d’appalto delle Autorità Portuali e l’attenuazione dei vincoli ambientali su determinate opere marittimo portuali.
Tra i provvedimenti chiesti per il rispetto delle imprese, Assiterminal chiede che le Autorità Portuali mantengano gli impegni sulle opere approvate nel piano regolatore e nel piano operativo triennale e che sia applicato i decreto del 3 agosto 2012 sugli investimenti in opere pubbliche. In merito alla riforma portuale, l’associazione si oppone ai provvedimenti del decreto 370, in discussione al Senato, che limitano la libertà d’impresa nelle operazioni portuali e limitano la possibilità di appaltare a imprese autorizzate porzioni non preponderanti delle operazioni portuali.