Saracinesche abbassate, nuovo capitolo. In tutta la provincia di Genova, in particolar modo nel capoluogo, da almeno cinque o sei anni si registrano diverse chiusure
anche di marchi storici che hanno scritto pagine significative cittadine. Nei quartieri collinari, tra il 2000 e quest’anno, sono oltre 300 i negozi che si sono arresi, stritolati dall’apertura dei centri commerciali e dai discount e dalla concorrenza sleale dei negozi dei cinesi, nordafricani e indiani, che attuano prezzi popolari, ma la qualità scarseggia.
L’ultima tendenza e allo stesso tempo campanello d’allarme arriva dal Tigullio, per precisione dalle perla di Santa Margherita Ligure, che può essere soprannominata come la regina della crisi. Per Massimiliano Zanasi dell’Ascom di santa la situazione è difficilissima: “A mio avviso è colpa del caro affitti, che allontana le persone dal fare le compere e del calo della popolazione. Per fortuna Santa è salvata dal turismo, ma questo non basta e infatti non si contano i negozi chiusi. Pochissimi sono i clienti in arrivo da Genova, mentre un tempo i nostri negozi venivano salvati proprio da queste persone. La nostra città ha sempre un grande appeal turistico, ma quando in vent’anni si passa dai 12 mila ai 9 mila abitanti, la si dice tutta”.