Mirino puntato all’emergente Kenia, confidando che la guerra civile scoppiata nella vicina Somalia non tocchi il ricco porto di Mombasa. La Fincantieri, si sa, in affari esteri
ha quasi sempre visto giusto e allora ecco che nasce l’idea di puntare sul porto di Mombasa, fucina di container non solo per il Corno d’Africa, ma per quasi tutto il continente nero.
L’azienda, attraverso un comunicato ufficiale, conferma di essere fortemente interessata al mercato africano e come primo tassello di questa strategia ecco che sbuca lo scalo keniota, record di traffici come import ex export.
L’idea di Fincantieri è la seguente: si pensa di aprire in tempi rapidi una struttura proprio a Mombasa, una presenza in questa parte dell’Africa servirebbe da deterrente ai concorrenti inglesi e statunitensi e sopratutto alle potenze emergenti, come Cina e India che da tempo hanno messo occhi, mani e portafoglio proprio in Africa, ora vista come una nuova risorsa inesplorata. Fincantieri, però, avrebbe un vantaggio in più: da tempo nutre di ottimi rapporti con la marina militare keniota che in passato ha usufruito dei servizi e della tecnologia proprio dell’azienda italiana con sede anche a Genova e a Riva Trigoso, nel levante.