Un nuovo botto. Il Genoa Port Terminal del Gruppo Spinelli ha potenziato il proprio parco mezzi di sollevamento con una nuova gru mobile Gottwald da 100 tonnellate
di portata. Aldo Spinelli, a distanza di 50 anni da quando per la prima volta nel 1963 mise piede per la prima volta nel porto a Genova, ha voluto celebrare questo nuovo investimento con una stretta cerchia di amici e clienti.
Tecnicamente il nuovo mezzo, fornito attraverso la società genovese Manuport, è una gru portuale elettrica Gottwald HMK 6407 di ultima generazione, con un braccio lungo 51,5 metri che permette, anche grazie alla posizione più alta del braccio e della cabina rispetto alle macchine di analoga classe, di imbarcare e sbarcare contenitori su navi di classe Post Panamax di capacità fino a 9500 teu.
“Rispetto alle altre cinque gru di cui già il terminal disponeva, con questa nuova compiamo un importante passo in avanti perché potremo lavorare sulle navi fino alla 18a fila di container. Era un passo obbligato ormai per un terminal che è passato dai tremila contenitori del 2001 ai 300mila teu del 2012”, ha spiegato Spinelli, preannunciando che quest’anno il terminal chiuderà in lieve flessione rispetto all’esercizio passato. “Ma già dal 2014 contiamo che i traffici si riprendano di nuovo anche grazie al parco ferroviario nuovo, al parco frigo nuovo e ai fondali che presto saranno profondi 14 metri”.
Il Gruppo Spinelli nel 2013 ha investito per la nuova gru Gottwald e tre nuovi reachstacker Hyster quasi cinque milioni di euro, che si aggiungono agli oltre 50 milioni sborsati negli ultimi undici anni per le varie attrezzature di cui è attualmente dotato il Genoa Port Terminal. Alla domanda se l’alleanza P3 e la concentrazione prevista nell’industria container lo spaventano, Aldo Spinelli risponde che “a temere devono essere soprattutto i grandi terminal container che non possono ospitare le grandi nave che opereranno per la P3; a noi interessano i feeder da 3-4000 teu, il nostro mercato è quello del feederaggio”. Sul presunto addio all’impresa ferroviaria FuoriMuro, il commendatore dice che non c’è ancora nulla di deciso: “Facevamo tremila treni all’anno, ora ne facciamo 1500. Se si rimette in moto, siamo disponibili ad andare avanti”.
Aldo Spinelli non è l’unico a festeggiare l’arrivo di una nuova macchina di sollevamento nel porto di Genova.