Altro che quote rose! La regione più rosa porta le tre presidenti provinciali Cna alla direzione nazionale dell’associazione, davvero un bel riconoscimento, segno del gran lavoro
che sta dietro. Sono state infatti elette ieri a Roma Paola Freccero (presidente CNA Savona e membro Unione CNA Alimentare), Federica Maggiani (presidente CNA Spezia e membro Unione CNA Produzione), Sarah Pissarello, (presidente CNA Imperia e membro Unione CNA Impresa Donna).
Soddisfatto il presidente del Cna nella nostra regione, Marco Merli che afferma: “Sono molto felice per il percorso intrapreso all’interno della Liguria per rivoluzionare la percentuale di presenza femminile negli organismi dirigenti si mostra coerente e vincente. Per la prima volta la CNA Liguria ha quattro rappresentanti nella direzione nazionale. Con la conferma infatti di Massimo Giacchetta, presidente CNA Genova, tutte le province sono presenti.
Al di là del record, è da sottolineare che l’età media dei nostri dirigenti si abbassa di 10 anni circa rispetto alla media della precedente presidenza. Non era mai accaduto.
È vivissima la soddisfazione dell’intero gruppo dirigente della CNA Liguria che vive questo risultato come frutto innanzitutto del rinnovamento dei quadri dirigenti e del riconoscimento delle loro qualità, perché, pur giovani, hanno comunque maturato un percorso di esperienza nelle varie strutture di CNA.
“Gli imprenditori che ricoprono incarichi dirigenziali nella CNA della Liguria eletti nelle presidenze nazionali delle rispettive unioni di mestiere o raggruppamento d’interessi – ha aggiunto Merli – sono ben sei, dato anche questo assolutamente nuovo. Alle signore elencate sopra si uniscono infatti Davide Mazzola di Spezia per CNA Impiantisti, Giancarlo Micolucci di Imperia per CNA Servizi alla Comunità e Franco Rotundo di Genova all’interno di CNA Benessere”.
“Il successo – conclude Merli – è anche un riconoscimento dovuto alla grande visibilità della CNA Liguria, che ha realizzato numerose iniziative pubbliche e ha interpretato i bisogni e i problemi delle imprese trasformandoli in proposte concrete da indirizzare anche agli Enti Pubblici preposti. Le imprese cambiano, le richieste sono sempre più pressanti, è necessario un grande cambiamento nel modo di lavorare delle Associazioni di categoria”.