Nel Nord Europa sono due gradini davanti all’Italia. La nostra nazione, più degli altri Paesi del Vecchio Continente, sconta un ritardo nel contenimento della produzione
di emissioni industriali inquinanti. In questo ambito la ricerca e la progettazione legata all’utilizzo dei cosiddetti combustibili alternativi diventa un terreno di fondamentale importanza per il settore del cabotaggio.
La rimotorizzazione delle flotte rappresenta la prima e indifferibile operazione da realizzare per attivare il ciclo industriale in grado di attualizzare le potenzialità e i vantaggi che il trasporto marittimo a corto raggio, delle merci e delle persone, ha già dimostrato di poter offrire Una serie di studi internazionali, dimostrano che l’uso del gas naturale (LNG) come combustibile, “permette una notevole riduzione delle emissioni inquinanti e rappresenta la più efficace e diretta strategia di adeguamento, per qualità e quantità, agli obiettivi del 2015, approvati dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo in materia di riduzione delle emissioni di CO2 e a quelli più ampi espressi dall’Unione Europea, in materia di politiche ambientali, sviluppati in seno al programma di ricerca scientifica ed industriale “Horizon 2020”. “Il gas naturale liquefatto offre un’ottima alternativa, sia dal punto di vita economico che da quello ambientale.
L’Europa del nord sta già viaggiando ad una velocità decisamente più sostenuta di quella dell’Italia; in Germania, ad esempio, il governo sta sovvenzionando diversi progetti per l’utilizzo di fonti di energie alternative attraverso il coinvolgimento dei maggiori operatori del sistema industriale tedesco, tra questi una iniziativa considerata di carattere strategico è sicuramente quella dedicata allo sviluppo di un “sistema pilota” di bunkeraggio e rifornimento di navi di nuova concezione dotate di alimentazione a gas. Iniziative parallele volte alla progettazione ed alla costruzione di navi dotate di doppia alimentazione investono diversi altri Paesi tra cui, si distinguono per operatività, Norvegia, Svezia, Danimarca, Polonia, Olanda e Francia.