Non le manda a dire Giuseppe Bono. L’attuale amministratore delegato di Fincantieri continua nei suoi attacchi. “Negli ultimi dieci anni è stato fatto di tutto per ammazzare
Fincantieri, dai Governi e dalle varie istituzioni, passando per i media e i sindacati”. Insomma, l’attuale ad mette nel suo mirino un po’ tutti. Dopo aver mitragliato sul sistema Italia che paralizza Fincantieri, ora finiscono nel mirino i giornalisti e i Governi di ogni colore politico, di centrosinistra come di centrodestra, per poi passare a quelli tecnici e delle recenti larghe intese con qualche mal di pancia di troppo. “Oggi siamo con orgoglio una delle poche aziende vitali del paese”. Il numero uno del gruppo cantieristico parla quindi del sostegno di cui ha bisogno il settore: “Ci aspettiamo che quanto previsto nel Ddl stabilità venga approvato” sia “per il rispetto delle esigenze della Marina” sia per “i bisogni della logistica del Paese” per il suo sviluppo come possibile hub del Mediterraneo.
Bono sottolinea poi il ritardo infrastrutturale dei porti italiani e quindi richiama alla necessità di fare investimenti. Tornando alle prospettive del gruppo e al possibile sbarco in Borsa di Fincantieri, l’amministratore delegato non teme una privatizzazione “solo per fare cassa”.