Riunione a dir poco tesa ed infuocata quella di ieri sera all’interno della Fondazione Carige. Il presidente Flavio Repetto (ancora per quanto?) ha redatto tre cartelle
fitte di annotazioni per ribattere punto su punto alle osservazioni di chiarimenti avanzate dal ministero dell’Economia su anni di scelte. Tre pagine fitte, ricche di dati, di difese serrate, che il consiglio di amministrazione (come suo ultimo atto prima di congedarsi e di essere rinnovato) ieri ha dato il via libera all’unanimità. Tutti uniti d’amore e d’accordo perché Carige va soprattutto difesa e preservata. L’alternativa, spiega lo stesso Repetto a denti stretti, sarebbe la sconfitta di un intero territorio.
Pertanto il cda ieri sera ha preso nettamente le distanze da quel documento anonimo di richieste di chiarimenti arrivato al ministero, poi si discute sui rapporti con i soci francesi di Bpce (secondo azionista della banca con una quota del 10% circa).
Il tema più scottante, però, erano i rapporti con lo Ior relativi al prestito obbligazionario convertibile. Qui la risposta è molto asciutta al punto che a verbale il vicepresidente Pierluigi Vinai (che voterà comunque a favore del documento) chiede sia inserita la sua valutazione di “sintesi eccessiva “. Insomma, i giochi sono ancora aperti.